Massimo Fancellu

Coaching per il team

Non fare di tutti i Team un fascio! 8 diversi gruppi di lavoro e le situazioni tipo più frequenti da gestire come Coach - Massimo Fancellu

Non fare di tutti i Team un fascio! 8 diversi gruppi di lavoro e le situazioni tipo più frequenti da gestire come Coach

Questo articolo è per tutti i colleghi che vogliono usare con maggior incisività il Coaching e la Formazione per lo sviluppo di Team aziendali. 

Soprattutto, infatti, se non hai a che fare tutti i giorni con gruppi di lavoro, nel momento in cui, anziché individui singoli, devi invece accompagnare un gruppo di collaboratori in un percorso formativo per migliorare il loro livello di coinvolgimento e di performance, potresti ritrovarti davanti a qualche difficoltà inaspettata. 

Se sui Team hai conoscenze generiche (ovviamente, perché spesso ti occupi di altro), probabilmente ignorerai la complessità dell'essere Team e la varietà di dinamiche che si possono manifestare lavorando in gruppo. 

Non si può trascurare, d'altronde, che l'esigenza di essere gruppo è sempre più avvertita come urgente e necessaria dentro molte organizzazioni; sono tanti i datori di lavoro e i Team leader che stanno maturando la consapevolezza del ruolo strategico che la propria rete di collaboratori ha per raggiungere gli obiettivi aziendali (non ultimo, il livello di benessere organizzativo).    

Non è un caso, perciò, se la stessa ICF (la più grande associazione di Coach professionisti al mondo), proprio di recente, ha ritenuto opportuno definire 8 sotto-competenze (con relativi 29 specifici comportamenti) necessari per essere efficaci come Team coach professionisti.  

Capisci bene, anche, che questa conoscenza minuziosa di tutto ciò che gravita intorno al lavoro in gruppo non si acquisce dalla sera alla mattina ma, piuttosto, mediante uno studio approfondito di questo target di destinatari e, ancor di più, con l'esperienza diretta sul campo.

Questo potrebbe indurti, perciò, ad applicare lo stesso schema (che magari ha sempre funzionato benissimo in altri contesti, individualmente) anche con i Team che saltuariamente ti può capitare di affiancare. Quel che succede, però, è che molte volte, da gruppo a gruppo,  lo stesso schema non porta agli stessi risultati.

Per questo, ti capisco se ti ritrovassi a provare quasi un senso di spiazzamento dal confronto con la dura realtà (fatta di imprevedibilità e logiche fluide più che di schemi fissi).  

Cosa aspettarti, come Coach, con questi 8 tipi di Team

Ora, è vero che noi Coach siamo, in genere, più allenati a stare a nostro agio nel disagio: ogni persona così come ogni gruppo con cui ci troviamo a lavorare non manca di stupirci, infatti, per le sue peculiarità.

Non di meno, però, saremo avvantaggiati ogni volta in cui potremo limitare questo "effetto sorpresa" a ciò che, effettivamente, in un Team può stupirci positivamente, andando oltre le nostre più rosee previsioni.

Un argine all'imprevedibilità che siamo in grado di mettere quanto più arriviamo a lavorare con un nuovo Team avendo le idee chiare su che cosa possiamo aspettarci in quel particolare contesto.

Saper inquadrare la situazione specifica propria di quel Team è cosa buona e utile. Questo perché:

i Team non sono tutti uguali nè funzionano tutti esattamente allo stesso modo.

Bisogna considerare, anzitutto, che esistono diverse tipologie di Team. E' facile inoltre che alcune caratteristiche e dinamiche si manifestino più di frequente in alcuni tipi di Team e non in altri, proprio per via della struttura e delle condizioni di funzionamento tipiche di quel particolare gruppo di lavoro.

In trent'anni di studio e pratica coi gruppi, ho sperimentato quali sono le situazioni più ricorrenti in 8 diverse tipologie di Team aziendali.  Le condivido con te confidando che possano esserti d'aiuto per "cascare sempre in piedi" ogni volta che avrai occasione di lavorare col Team coaching o la Formazione con un gruppo appartenente a una di queste categorie.  

1. Staff di un punto vendita

Entrando in un negozio, è facile respirare il clima di benessere o malessere, di efficienza o disordine nel quale si svolge il quotidiano lavoro degli addetti alla vendita. Un elemento impalpabile ma facilmente percepibile, tale da attrarre o respingere i clienti. 

Quando uno staff di vendita non è amalgamato e non lavora con regole organizzative chiare, gli effetti non tardano a manifestarsi e ad essere percepiti anche dall'esterno, infatti (con le ripercussioni negative che tutti possiamo immaginare).

Per questo, fra gli indicatori a cui prestare più attenzione se devi aiutare a migliorare il Team di un punto vendita, considera questi: quanta cura è presente nell'allestimento degli spazi, l'ordine e la funzionalità della disposizione della merce a scaffale, l'atteggiamento dei commessi nel trattare con la clientela e quanto sono disposti a collaborare fra loro, l'offerta o meno di servizi di contorno alla vendita.  

Investi un po' di tempo ad osservare tutti questi elementi e, quasi certamente, ricaverai preziose indicazioni sulle criticità da affrontare poi assieme al Team leader e all'intero staff.  

2. Team commerciale

Senso di appartenenza e chiarezza di direzione sono i capisaldi che fanno la differenza per avere venditori partecipi e responsabili, disposti ad applicare strategie commerciali e regole condivise. Se chi gestisce il Team commerciale non riesce a trasmettere questi valori sarà facile, infatti, che i suoi agenti lavorino più come "battitori liberi" piuttosto che seguendo una logica di squadra.  

Quando un venditore si sente svincolato dal gruppo, ben difficilmente accetterà, inoltre, di accollarsi serenamente quelle parti di lavoro desk spesso considerate noiose e superflue che, invece, nel tempo fanno la fortuna di un Team commerciale. 

Concentrati, perciò, nel cercare di capire a fondo quanto ci sia allineamento e condivisione dentro alla rete di venditori, se vuoi intervenire in modo mirato sui punti nevralgici  necessari a dare uniformità e consapevolezza al lavoro del Team.

3. Gruppo intermedio di responsabili di settore/funzione

Più volte, parlando con responsabili di settore o reparto, mi hanno riferito di "sentirsi soli" davanti ai problemi che devono affrontare per via del ruolo che ricoprono. A cosa si può attribuire questa “sensazione di solitudine” che molti di questi responsabili provano?

Nella mia esperienza, alla base quasi sempre c’è una mancanza o inadeguata attività di comunicazione e di coordinamento: con i propri collaboratori, anzitutto, ma anche con i responsabili degli altri uffici o reparti.

Una frammentazione che ha ripercussioni negative -in termini di clima aziendale e di efficienza produttiva- sia all’interno dei vari gruppi di lavoro ma anche per i clienti/utenti esterni (servizio più scadente).

In questo quadro desolante, la bella notizia è che col Team coaching si può fare davvero molto per aiutare i vari responsabili interni aziendali a parlarsi fra loro e a parlare coi propri collaboratori; il confronto e la condivisione delle informazioni hanno lo straordinario effetto di vincere l'isolamento nel quale ciascun Team leader può sentirsi confinato, portando in breve a risultati positivi per tutti.  

Crea le condizioni affinché questo confronto avvenga e segui con presenza e discrezione tutto il processo,  se vuoi aiutare i quadri intermedi di un'azienda a creare valore aggiunto grazie al dialogo e alla collaborazione.

4. Team di un singolo reparto/settore/ufficio

Non è raro, dentro la stessa azienda, che i dipendenti vivano condizioni decisamente differenti a seconda del reparto o ufficio in cui lavorano. Accanto a reparti o uffici dove tutto fila liscio e le persone dialogano e lavorano con piacere possono coesisterne altri dove, al contrario, conflittualità, malumori e disagio sono all'ordine del giorno.

Tutto questo non è strano: passare assieme molte ore, ogni giorno, nello stesso ambiente lavorativo mette a nudo facilmente le eventuali criticità (attriti, mancanza di collaborazione…) presenti dentro la squadra di lavoro. Inevitabilmente,  tutto ciò si ripercuote sul clima aziendale e sull'efficienza organizzativa e produttiva. Infatti: 

quando manca il senso del gruppo i risultati si raggiungono (quando va bene) con molta più fatica e minor soddisfazione.

Per questo, nel caso in cui il tuo lavoro da Team coach sia focalizzato a migliorare la situazione in un reparto, settore o ufficio, cerca di cogliere tutti i segnali (più o meno evidenti) che evidenzino situazioni di conflittto, incomprensioni e disallineamento presenti fra i membri del gruppo.

Più sarai capace di individuarli con precisione, più potrai utilizzarli come base di partenza per portare il gruppo a riflettere e scegliere soluzioni più vantaggiose.

5. Comitato di Direzione o Consiglio d'Amministrazione

Nella mia esperienza, all'interno dei massimi organi direttivi e amministrativi dell'impresa, i rapporti fra i componenti possono diventare più tesi e meno trasparenti quando il gruppo dirigente perde di vista la visione aziendale (lo scopo e la direzione verso cui si sta andando assieme diventano meno chiari). 

Un'altra possibile causa del deteriorarsi dei rapporti fra i membri dell'alta direzione è da imputare alla perdita di fiducia reciproca. Spesso, ciò non è dovuto a chissà quali errori o negligenze gravi da parte di nessuno, quanto piuttosto a piccoli incidenti e incomprensioni che però, poco per volta, soffocano il dialogo.    

Una volta appurato che le situazioni di attrito sono riconducibili ad una di queste cause e non a fattori più complessi e rilevanti, ciò che puoi fare è usare strategicamente il processo di Coaching per stemperare gli animi e riallineare con serenità verso un obiettivo comune chi siede assieme in un CdA o in un Comitato Direttivo.

6. Gruppo di progetto

Non solo i gruppi di lavoro non sono tutti uguali ma nemmeno evolvono tutti con la stessa velocità. Nel caso di un gruppo di progetto, ad esempio, per sua natura i tempi di sviluppo sono molto più rapidi rispetto a quelli di un Team aziendale tradizionale, data la sua durata limitata, in genere. 

In una squadra composta da professionisti con competenze complementari impegnati assieme in uno scopo comune, è molto importante perciò il rispetto delle reciproche professionalità e individualità, così come sapere con esattezza cosa si vuole raggiungere.

In Team di questo tipo, è altresì necessario che il Project Manager sappia inquadrare rapidamente lo stadio di evoluzione nel quale si trova il gruppo per agire con tempestività, fase per fase.

Altrettanto importante è che il responsabile del Team sappia interfacciarsi in modo adeguato con ciascuno dei vari membri, individuando su quali, fra tutti, può fare più affidamento per procedere spediti verso l'obiettivo finale.

Se fra i tuoi clienti dovessi ritrovarti un Team di progetto, prendi spunto da queste considerazioni per indirizzare con determinazione il gruppo verso il traguardo che si è prefissato.

7. Azienda familiare 

L’azienda familiare è croce e delizia per chi ci lavora: da un lato, lascia più libertà d’azione e garantisce meno vincoli rigidi, dall’altro richiede ai vari componenti di vivere senza soluzione di continuità (o quasi) le stesse dinamiche vissute a casa o, comunque, con gli altri parenti. 

Anche per un Team coach, l'azienda familiare è una sfida impegnativa: i fattori da considerare e gestire, per arrivare a un compromesso sano e accettabile per tutti, sono numerosi, infatti.

Prerogativa di questo tipo di impresa è l'intreccio stretto di dinamiche aziendali e familiari, capaci di condizionarsi reciprocamente (non sempre per il meglio). 

Un dato a cui prestare, anzitutto, molta attenzione è capire quanto chi è all'interno del gruppo familiare tiene realmente al suo lavoro o quanto, piuttosto, sta dentro solo per non deludere o per compiacere la famiglia. Può sembrare strano, ma sentirsi un pesce fuor d'acqua nella propria azienda è molto più frequente di quanto si immagini. 

Basta la situazione di disagio vissuta da un solo familiare per influenzare enormente il clima lavorativo e depotenziare i risultati aziendali. Diventa, perciò, fondamentale chiarire quanto prima le reali motivazioni che spingono persone unite da un legame di parentela a gestire assieme un’attività.

Altrettanto rilevante è verificare quanto, fra i titolari dell'attività, sia presente la capacità e la disponibilità a coinvolgere e valorizzare gli eventuali dipendenti esterni al nucleo familiare. Un atteggiamento ugualmente foriero di importanti conseguenze, nel bene o nel male, sul benessere e sulla produttività dell'impresa.

Altro elemento delicatissimo è comprendere quanto gli intenti personali di ciascun familiare coinvolto nell'attività lavorativa collimino con la visione aziendale. Non è raro, infatti, che manchi una visione chiara e condivisa proprio perché, essendo parte di un'unica famiglia, ciascuno si sente autorizzato a remare nella direzione che più gli aggrada.

Per quanto non esaustiva, considera questa come un lista di possibili alert su cui indagare e a cui, poi, far fronte con le tue abilità di Coaching per risollevare le sorti di aziende familiari "sull'orlo di una crisi di nervi" o, nei casi meno gravi, intenzionate a creare condizioni più benestanti e trasparenti per lavorare assieme gomito a gomito fra parenti. 

8. Network

Un network di aziende o professionisti è, a sua volta, un Team. Nel networking è implicito, infatti, il ricorso ad un sistema organizzato e consapevole per scambiare relazioni con altri soggetti.

La gestione del network non può essere, pertanto, frutto di improvvisazione: creare e mantenere la rete comporta, infatti,  un lavoro di organizzazione che non lascia tutto al caso.

Affinché il network abbia continuità e si mantenga costante il confronto al suo interno, un primo sforzo, specie da parte di chi tiene le fila del gruppo, deve essere rivolto ad alimentare i contatti e la collaborazione. Senza questi input, infatti, presto il network tenderebbe a spegnersi, passato l'entusiasmo iniziale.

C'è un altro sforzo importante richiesto a tutti gli aderenti al network: mettere in secondo piano gli "interessi di parrocchia" (propri o della propria organizzazione) per favorire, invece, quelli che rispondono allo spirito e all'interesse del gruppo. Sebbene mossi da buone intenzioni, col tempo è facile, infatti, tornare a occuparsi prevalentemente del "proprio orticello", remando in direzione opposta agli obiettivi per cui il network era stato costituito.

Per questo, in un gruppo nato per aiutarsi reciprocamente facendo rete, non è tanto la gerarchia che conta quanto la capacità di negoziazione e la cura delle relazioni. Investire su questi aspetti è, pertanto, il vero valore aggiunto su cui devono puntare, in prima battuta, tutti i partner aderenti e anche tu, nel caso abbia il compito di rafforzare col Coaching o la Formazione la rete di scambi e cooperazione al suo interno. 

Chiudo qui questa rapida carrellata sulle caratteristiche specifiche di questi 8 modelli di Team.
Se hai domande o necesstà di chiarire qualche dubbio, contattami! Volentieri risponderò alle tue richieste.  Buona esplorazione e buon lavoro coi Team!

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Massimo Fancellu
 

Sono un formatore e un Coach professionista specializzato nello sviluppo dei Team aziendali. Col mio metodo “TEAM IN 3 PASSI” aiuto i Team di lavoro che vogliono essere più efficaci ed efficienti. Questo in azienda significa lavorare con più affiatamento, maggior benessere e aumentare la produttività del gruppo.

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