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Comunicazione

Il mio capo mi tratta male. Due semplici strategie per gestire i suoi sfoghi

10 Maggio 2017

Con questo articolo voglio spiegarti un mio punto di vista su come gestire la relazione con un capo troppo aggressivo attraverso l’empatia e l’ascolto.

Come far fronte ad un capo aggressivo

In 20 anni di lavoro come formatore e coach, spesso mi sono sentito dire: “Le cose non funzionano perché il mio capo (direttore, responsabile, datore di lavoro…) mi odia, ce l’ha con me, mi risponde male, è sempre pronto a criticarmi, …”.

E chi più ne ha, più ne metta…

Se ti capita spesso di ricevere critiche, rimproveri e battute pungenti da parte del tuo capo (o dei colleghi), hai davanti a te 2 strade possibili che, in genere, indico ai partecipanti ai miei corsi quando mi pongono domande di questo tipo:

  • Partire dal presupposto che sei una vittimae che, quindi, non puoi farci niente o quasi
  • Partire dal presupposto che la situazione può migliorare, se cambi qualcosa nel tuo modo di fare e di relazionarti

Naturalmente, la seconda ipotesi è quella che consiglio e su cui ben volentieri do una mano a chi cerca e vuole trovare soluzioni efficaci per affrontare questo tipo di problemi. E in questo campo, le competenze e le strategie di comunicazione offrono un validissimo aiuto: ecco come.

Una prospettiva diversa: empatia ed ascolto

Se hai un rapporto conflittuale con un tuo superiore o con un collega, metti in atto almeno una di queste due strategie (e verifica i risultati che ottieni):

  • Mettiti nei panni degli altri.
    Immagina qual è lo stato d’animo del tuo capo, cosa prova, cosa vuole ottenere quando si comporta e ti parla proprio in quel modo che a te non piace. Questa strategia può aprirti ad altri punti di vista e darti risposte riguardo a comportamenti altrimenti inspiegabili.
  • Concentrati sui contenuti.
    Ascolta distinguendo fra ciò che ti dice e come lo dice. Presta attenzione ai contenuti del suo messaggio, in modo da verificare se ci sono degli elementi su cui sei attaccabile (perché, ad esempio, ti accorgi di essere in difetto). Nel farlo, usa l’ascolto attivo e fai domande specifiche per capire meglio e chiarire equivoci e punti poco espliciti. E mettiti in discussione: c’è sempre la possibilità che abbia ragione lui/lei.

Percorri la “via dell’assertività”

Empatia ed ascolto sono  utili tutte le volte in cui, lasciando da parte l’impulso dell’emozione personale  (risentimento, senso di offesa, umiliazione, rabbia…) sei disposto a cambiare approccio e prospettiva, concentrandoti di più sugli elementi che possono aiutarti a vedere e capire le cose in modo diverso e più chiaro.

Vuoi provare a fare un passo avanti in più per provare a migliorare la relazione col tuo capo? Sperimenta anche la comunicazione assertiva.

In quest’altro articolo “Stop alle arroganze al lavoro! Usa l’assertività per gestire le esuberanze di capi e colleghi.” trovi almeno 3 modi assertivi per parlare col capo, salvaguardando rapporto umano e autostima. Sperimentali e verifica se e cosa è cambiato nella vostra relazione.

E se vuoi darmi un riscontro, scrivimi.

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Massimo Fancellu

Sono un formatore e un Coach professionista specializzato nello sviluppo dei Team aziendali.

Col mio metodo “TEAM IN 3 PASSI” aiuto i Team di lavoro che vogliono essere più efficaci ed efficienti. Questo in azienda significa lavorare con più affiatamento, maggior benessere e aumentare la produttività del gruppo.

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4 commenti

  • Salve, sono Anna e da quasi un anno lavoro presso un’ azienda come segretaria part-time.
    Mi trovo in una situazione molto conflittuale perché a luglio scadrà il mio contratto e mi rendo conto che potrei lasciare un’ immagine sbagliata di me e che questo potrebbe influire sui miei lavori futuri perché se devo dare delle referenze poi il riscontro di altre aziende potrebbe venire falsato da questa esperienza negativa, spero di riuscire a spiegarmi.
    Il circolo negativo è cominciato perché, dopo 15 giorni di lavoro – premetto la mia prima esperienza come segretaria in ufficio – sono cominciati degli attacchi abbastanza aggressivi allo svolgimento delle mie mansioni con critiche pesanti da parte del mio responsabile di ufficio. Questa è un’ azienda con sede distaccata molto lontana dall’ azienda madre dove non conosco nessuno cui rivolgermi eventualmente.
    Si tratta di fare non uno ma mille lavori diversi, spesso interrotti da esigenze per cui devi lasciare quello che stai facendo per fare altro e poi riprendere in mano il lavoro interrotto.
    Non è semplice imparare in questo ambiente e lo dimostra il fatto che abbiamo più di un book con le procedure per poter ricordare i passaggi dei vari programmi al PC.

    Ora, io credo di boicottarmi a volte… cioè, ho talmente paura di sbagliare ormai che sbaglio spesso così si è instaurato un circolo negativo che mi fa sentire svalutata e svilita anche agli occhi dei colleghi. Inoltre mi è stato detto che sono stata via via demansionata per colpa dei miei errori.
    Ho provato in svariati modi a ribaltare le cose con l’unica conseguenza che mi è stato detto che sono permalosa…
    C’è un modo per ribaltare questa situazione? Vorrei riuscire a sentirmi me stessa e farmi conoscere al meglio delle mie possibilità.
    Grazie

    • A

      Gentilissima Anna,
      grazie mille per aver commentato questo articolo in modo così chiaro ed autentico.
      Colgo nelle sue parole la difficoltà e la frustrazione di chi si sente svalutata e non capita. E vedo anche che lei ha la rara capacità di fare introspezione e di capire in che modo reagisce di fronte a difficoltà come questa.
      Mi rendo anche conto che scrivere una risposta in poche righe e senza troppe informazioni su di lei e sulla sua situazione risulterebbe più facilmente banalizzante che utile quando, invece, le soluzioni si possono trovare.
      Se vuole, le offro un primo incontro gratuito per supportarla in maniera più avveduta nel cercare soluzioni, cambi di prospettiva o qualsiasi altra cosa che le sia utile.
      Se lo desidera, volentieri può fissare la data e l’orario dell’incontro collegandosi a questo link: https://app.simplymeet.me/massimo-fancellu/coachng-1-ora-online o, in alternativa, per fissare un appuntamento mi contatti allo 079 233476.

  • Buona sera
    Lavoro come barista
    Inizialmente quando c erano i vecchi datori di lavoro io sono stata impeccabile..
    Ora con i nuovi datori di lavoro non mi trovo bene…
    Non nascondo che addirittura mi sono messa in malattia perché ero esausta!
    Non fa parte di me..
    Non mi trovo bene negli orari di lavoro..
    Mi hanno assunto facendo il turno di notte..
    Essendo abituata a fare il turno di notte…
    Mi resta difficile fare il turno di mattina…alle 5.

    Come devo comportarmi??
    Si sono incazzati perché io non ce la faccio…

    • A

      Gentile Odessia,
      comprendo il tuo disagio, comprendo anche che non sentirsi capita dai titolari sia un ulteriore elemento di malessere.
      Al tempo stesso, mi chiedo se, dietro questo cambio di turno non ci siano esigenze inderogabili per il datore di lavoro. Ad esempio, dettate dal coprifuoco ancora in essere.
      Non avendo altre informazioni più specifiche dal tuo commento,le indicazioni che posso darti sono due:
      – prova a metterti nei panni dei titolari per capire quali possono essere state le ragioni che li hanno spinti a chiederti un cambio di turno;
      – valuta anche, eventualmente, se ci sono ancora i presupposti per continuare a lavorare in questo bar. Se sì, forse è il caso di prendersi un po’ di tempo e, con pazienza, modificare i ritmi della tua giornata anche in funzione dei nuovi orari di lavoro.
      Spesso le stessa situazione può essere vista da punti di vista diversi; la soluzione migliore è sempre parlare con un po’ di ragionevolezza da parte di tutti.
      Se ci sono altre informazioni utili per aiutarti in modo più specifico, fammi sapere.
      Massimo

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