Conflitti nel Team: non è la discussione che bisogna temere ma il silenzio
Molte volte, quando affianco i gruppi aziendali col Team coaching, mi capita che le persone mi chiedano scusa perché hanno discusso animatamente, sollevando la voce. Perché succede? Pensano che parlarsi a muso duro e farsi vedere a parlare a muso duro "sia brutto", sia "disdicevole" per la loro reputazione.
Non a caso, una delle aspettative più frequenti che manifestano imprenditori, dirigenti e responsabili aziendali quando lavoro con loro è quella di non avere conflitti in azienda. In sostanza, sognano dipendenti sempre amabili e sorridenti che non abbiano mai bisogno di dover parlare in modo acceso coi loro colleghi e men che meno col capo, cioè con loro.
Puntualmente, ogni volta che un Team leader parla così, io però mi allarmo.
Ora, se sognare i dipendenti perfetti che lavorano nell'azienda perfetta dove tutto fila liscio, senza la benché minima incomprensione, è bellissimo, legittimo (e anche doveroso, in un certo senso), bisogna fare attenzione, però, a contestualizzare e considerare che, nella realtà, non sempre l'assenza di conflitti è un bene.
Se ti trovi a dirigere un Team di lavoro, forse queste mie parole potrebbero spiazzarti.
"Ma come, io avevo capito che sei un Team coach e che aiuti i gruppi a "trovare la quaglia" per lavorare assieme uniti, motivati e produttivi. E ora mi vieni a dire che i conflitti ci vogliono!"
Se hai pensato questo, ti capisco. C'è di meglio che passare il tempo a gestire malumori e discussioni anziché dedicarsi serenamente al proprio lavoro! Quando ci sono ostilità in azienda è facile che la tensione emotiva cresca come gli albumi montati a neve rendendo "l'aria" pesante; oltretutto, alcune persone hanno difficoltà a reggere il peso di liti e divergenze a causa di condizionamenti educativi o dogmatici.
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Non lasciare che il fuoco (del disagio) covi sotto la cenere ma permettigli di sprigionarsi civilmente col confronto
Se i contrasti ti sembrano devastanti, ti posso garantire che, in molti casi, il non detto lo è molto di più. Infatti, le aziende dove si ha paura o non si ha la forza di toccare alcuni tasti dolenti e spiacevoli, sono quelle con un clima lavorativo pessimo.
Sono aziende dove le persone comunicano da una scrivania all'altra solo tramite mail oppure parlano solo di routine operativa o si limitano a comunicazioni formali.
Apparentemente non c'è conflitto ma in realtà tutti nascondono la polvere sotto il tappeto, facendo finta che sia tutto in ordine. E questo, alla lunga, è luridume che insozza l'ambiente di lavoro molto più di un confronto anche a denti stretti fatto però con l'ottica di chiarirsi.
Perciò, se sei un Team leader e hai voglia di lavorare il più possibile con spirito collaborativo, più che affannarti a spegnere il fuoco quando ancora c'è legna da bruciare (ovvero, quando ci sono divergenze o problemi da affrontare) faresti meglio a badare che il caminetto faccia il suo lavoro per rendere caldo e confortevole l'ambiente (favorendo dialoghi e discussioni costruttivi).
Non è evitando i conflitti che il tuo Team di lavoro cresce e migliora, infatti, ma piuttosto se può fronteggiare i momenti di confronto con, a monte, un leader autorevole che interviene per gestire queste dinamiche (ad esempio, dando le regole per la discussione od orientando le scelte), anziché lasciare le persone allo sbando,
Anche perché, se provi a ignorare o soffocare i contrasti, dopo un po' malumori e incomprensioni non chiariti si ribaltano comunque (e in maniera più pesante) addosso al Team leader.
Quindi, il vero modo per evitare i conflitti è affrontare le cause che li hanno scatenati.
Se ben gestiti, i conflitti aiutano il Team a lavorare meglio
Un conflitto ben gestito è una benedizione che porta risultati positivi in azienda. Infatti, può servire per:
- Avvicinare le persone e migliorare il clima di lavoro
Dirsi in faccia apertamente ciò che non va, cosa proprio non va giù è un passaggio chiave per imparare a considerare anche il punto di vista dell'altro e rispettarsi reciprocamente. Per esperienza, è sorprendente quanti apparenti problemi si trasformano in nuove condizioni per lavorare meglio assieme grazie a un confronto schietto e senza peli sulla lingua. Purché, naturalmente, lo spirito della discussione sia costruttivo e non fine a sé stesso, solo per "sciacquarsi la bocca". - Far emergere prima dei problemi latenti e poter intervenire velocemente
Il conflitto fra colleghi o con un superiore può anche essere una spia importante che segnala che ci sono problemi ignorati di cui serve occuparsi. In genere, battibecchi, divergenze e resistenze non nascono a caso, infatti, ma sono l'indicatore esterno di qualcos'altro che, in maniera meno evidente, sta chiedendo attenzione e sistemazione.
Ad esempio, i conflitti possono segnalare il malessere personale di un collaboratore, disfunzioni organizzative, un approccio scorretto nella gestione di qualcosa, relazioni fra colleghi basate su presupposti sbagliati...
In tutti questi casi, ben vengano le discussioni se aiutano a evidenziare una criticità dando l'opportunità di risolverla.
Sfatiamo, perciò, il mito che vuole che nell'azienda perfetta si va sempre e comunque d'amore e d'accordo.
Se sei a capo di un gruppo di lavoro e al tuo Team ci tieni, questo ti dovrebbe rassicurare. D'altronde, anche nelle migliori famiglie capita di pensarla diversamente e di avere qualche piccolo screzio; ma questo non manda a catafascio i rapporti ma li aiuta, piuttosto, a diventare più saldi.
Per questo, rallegrati! Non è necessario passare il tempo a imboscare lo sporco profumando l'ambiente per non sentire la puzza. Ti aspetta un compito ben più stimolante e gratificante, anche per la tua leadership.
Non fare lo "gnorri" ma drizza subito le antenne, perciò, se "annusi" eventuali segnali di disagio fra il personale. Prendine atto e governali, piuttosto: puoi trasformare questi momenti di attrito in salti di qualità per lavorare in modo più efficiente e sereno.
Ne hai abbastanza di vivacchiare fra conflitti e malintesi nel tentativo di far funzionare il tuo Team?
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