La mia prima esperienza di lavoro, circa venti anni fa, l’ho fatta come consulente junior nella gestione delle risorse umane.

Il che significa che affiancavo (e supportavo) i miei capi durante attività come la selezione del personale, la formazione e lo sviluppo dei collaboratori delle aziende clienti.

Durante un periodo particolarmente intenso di lavoro, mi sono ritrovato ad occuparmi di diverse selezioni del personale; ho anche avuto la fortuna di leggere parecchi cv (con le relative lettere di accompagnamento) e di assistere a diversi colloqui di selezione con ragazzi più giovani di quanto non lo fossi io.

Durante queste attività, ho iniziato a prender nota degli errori più frequenti messi in atto dai vari candidati; soprattutto, mi appuntavo le presumibili cause a cui bisognava imputare questi errori, cioè quali potevano essere gli atteggiamenti mentali o le convinzioni errate che li facevano scaturire. 

Ebbene, ne è emerso un dato assai interessante: la mancanza di fiducia in sé stessi è stata una delle cause principali di esclusione per la maggior parte dei candidati; a livello di selezione, si manifesta soprattutto (e soprattutto per chi ha meno esperienza) nell’incapacità di dimostrare la propria motivazione e/o la propria determinazione.

Se vuoi avere successo e realizzarti nel lavoro, aspettati che un selezionatore confronti le tue esperienze, di lavoro e non (proprio quelle che hai indicato nel curriculum), con il profilo caratteriale che dovrebbe avere una persona per occupare quel posto, per realizzare sé stesso e per raggiungere gli obiettivi assegnati dall’azienda.

Aspettati anche che una persona che deve scegliere chi inserire nella sua azienda, cerchi almeno di capire se chi dovrebbe essere assunto o assunta ha voglia di lavorare e, soprattutto, se ha voglia di farlo nelle mansioni che gli vengono proposte.

Aspettati, quindi, domande come “Per quale lavoro ti presenti?”, oppure “Come mai hai scelto di proporti per questo posto di lavoro?” (nota anche che ci sono molte varianti a queste due domande).

Ma aspettati anche e soprattutto un’altra cosa:

 chi ti seleziona osserva anche la convinzione e la credibilità con la quale rispondi

A questo punto, un augurio e un consiglio: cerca un lavoro che ti rispecchi pienamente e che ti possa fare sentire davvero soddisfatto e realizzato.

Se, invece, ancora non hai capito qual è questo lavoro, considera che un percorso di coaching, anche breve, ti può dare davvero una grossa mano per trovare il tuo posto nel mondo professionale.